
“Io in Cassano ci ho più che sperato, ci ho creduto.
Nel 2004 se le scandinave non biscottavano diventava il craque del torneo, nel 2012 è stato l’ultimo a non far capire una mazza alla Germania e se non fossimo arrivati stravolti in finale, nel 2014 se il ritiro in Brasile non fosse diventato un asilo nido con la sua esperienza avrebbe pesato molto. Un po’ troppi se per essere stato grande fino in fondo, però è stato bello crederci”.