“La più clamorosa esclusione della storia. Non è mai esistita un’età in cui Virdis non fosse da nazionale. Né da giovane né da trentenne. Il calcio gli ha chiesto spesso di mettersi provvisoriamente nei panni di un altro. È ancora ragazzino quando testa il carattere prendendo il posto di Gigi Riva (6 gol in A e 18 nella B successiva), e come Riva vorrebbe legarsi alla Sardegna. Dice una prima volta di no alla Juve. Poi ci va, torna e va di nuovo, stavolta prendendo il posto di Paolo Rossi che sta scontando la squalifica di due anni: dei bianconeri quell’anno Virdis è il capocannoniere. Supera il tetto dei dieci gol (la soglia dell’eccellenza nei campionati a 16 squadre) a Udine nel 1984, tre anni dopo è capocannoniere della serie A con la maglia del Milan a quota diciassette e poi annullerà gli effetti dell’infortunio di Van Basten segnandone undici nel campionato dello scudetto, con doppietta nello scontro diretto a Napoli. Agli Europei del 1988 c’è una maglia per Rizzitelli, non per lui“.
I Non-Azzurri: la grande ingiustizia di Virdis
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Pubblicato da stepiazz
Ho scritto e parlato di Africa, televisione e calcio per il Manifesto, Africa, Peacereporter, Italpress, Kick Off, La Gazzetta dello Sport, Radio Popolare, Radio 24, Radio Capital, Radio Deejay e Mzansi Football. Dopo aver seguito i primi Mondiali africani della storia, ho pubblicato due raccolte di citazioni: "Scusi, chi ha fatto palo?" (Barbera), dedicato alla Nazionale di calcio, e "Non si finisce mai d'impanare" (EDT), grazie all'amore per il cibo. Sogno di vivere la scena finale di "Incontri ravvicinati del terzo tipo" con le mie tre figlie. Mostra tutti gli articoli di stepiazz
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