(Sunderland, 16 luglio ’66: Lodetti, accosciato tra Mazzola e Bulgarelli, prima di Italia-URSS)
“Avevo smesso da poco, era ora di dire basta, a 36 anni. Una mattina, al parco Trenno, vedo dei ragazzi che giocano. Mi fermo a guardare: la squadra che perde ha un giocatore in meno. Non resisto e vado dietro al loro portiere: Scusa, mi fate entrare? Quello si volta e non ha tanti riguardi, i ragazzi di oggi sono così: Ma dai, qui siamo tutti giovani. Insisto: Gioco anche in porta. Alla fine uno mi fa segno di entrare e, dopo un po’, mi dice: Sai che sei buono? No, sul serio. Troppo giovani per ricordarsi di Lodetti e allora gli racconto che ho fatto tornei aziendali. Sì, ma come ti chiami? Avevo un giubbotto con scritto Ceramica: Mi chiamo Ceramica. Mi hanno guardato strano pero’ mi hanno accettato e da allora ogni sabato mattina Ceramica se n’è andato al parco Trenno a giocare, a divertirsi di nuovo: passa Ceramica, tira Ceramica, bravo Ceramica. Solo due anni dopo un tizio mi ha smascherato“.
(Giovanni Lodetti)
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