In un Paese in cui il liberismo sfrenato e l’azzeramento del costo del lavoro fanno da padroni, ha fatto più Gattuso in due minuti che la “sinistra” italiana in trent’anni di opposizioni e governi più o meno alternatisi. [ComIntern per una via sportiva al Comunismo, 26 novembre 2018]
(Interisti Stalinisti, Facebook)
Ormai, lo saprete tutti: ieri sera, al termine di Lazio-Milan, il vicepremier Matteo Salvini ha commentato così il pareggio dei “suoi” rossoneri con una critica neppure troppo velata al tecnico: “Fossi stato in Gattuso avrei fatto qualche cambio, i giocatori erano stanchi, non capisco per quale motivo non abbia cambiato qualcosa nel secondo tempo. Comunque va bene così”. Invece no, Matteo, non andava bene così. Non per Ringhio Gattuso, per lo meno: “Salvini si lamenta perché non ho fatto cambi? Sentite, io non parlo di politica perché non capisco nulla. A lui dico di pensare alla politica perché con tutti i problemi che abbiamo nel nostro Paese, se il vicepremier parla di calcio significa che siamo messi male. (…) Questo è un Paese incredibile. Salvini si lamenta perché non ho fatto i cambi? Ha cominciato con Higuain, ora è un’abitudine, poi i biglietti del derby, continuiamo così allora“.
Dobbiamo ammetterlo, Salvini ci mette sempre del suo. Ma grazie, Rino. Davvero