“Una volta, in un Palermo-Ascoli, dopo avere fatto quel numero, calciai al volo e feci un gol pazzesco. Per una settimana ne parlarono tutti sui giornali e in televisione. Ma se ci fosse stato Internet, sarai diventato un mito internazionale. Oggi sul web vedo gente esaltarsi per molto meno“.
(Vito Chimenti)
“C’era una volta un barese –scriveva Enzo Tamborra un anno fa su Repubblica– che incantava i tifosi del Palermo e non solo quelli. Vito Chimenti era un giocoliere del calcio e un bel giorno si inventò un numero mai visto in Italia: la bicicletta. “È difficile da spiegare a parole: diciamo che quando avevo un avversario davanti, lo scavalcavo sollevando il pallone tra tacco sinistro e collo piede destro. Lo avevo visto fare all’argentino Ardiles nel film “Fuga per la vittoria” e di seguito lo riprovai migliaia di volte sino al punto di farlo mio“, è il racconto dell’ex ragazzo cresciuto nell’oratorio del Redentore“.
Nonostante una grande tecnica, Vito Chimenti non vestì mai la maglia Azzurra. Nonostante ciò, non potevamo dimenticare il 65esimo compleanno del “bomber della bicicletta”. Un gesto, quello di Chimenti, mai ammirato a Wembley o al Bernabeu, ma chi ha detto che i campi di provincia contino meno, quando parliamo di poesia?