(Fonte immagine: pagina Facebook di Adriano D’Astolfo – La vittoria degli Europei Under 19 è una perla nel suo palmares)
“Se ci seguite da un po’ –scrivono quegli imprescindibili dispensatori di saggezza calcistica di Delinquenti prestati al mondo del pallone– avrete capito che ci piace andare a rimestare nel passato per portare alla luce fatti curiosi o imprese delle quali si è un po’ persa la memoria“. Ecco, visto che Troppo Azzurro condivide con loro questa passione per l’amarcord, il pezzo dedicato alla vittoria Azzurra nell’Europeo Under 19 del 2003 in Lichteinstein ci è parso l’occasione perfetta per spingerci un po’ più in là in quel territorio vasto e inesplorato che sono le carriere dei giocatori delle Nazionali giovanili mai arrivati ai grandi palcoscenici del pallone. La squadra del ct Berrettini poteva contare su gente come Pazzini, Aquilani e Chiellini, certo, ma vinse giocando soprattutto con ragazzi dei quali oggi sappiamo pochissimo (se escludiamo Marco Paoloni, più famigerato che famoso). Adriano D’Astolfo, per esempio, un giocatore dell’Ostia Mare (all’epoca, in forza alla Lodigiani, ndr), in serie D, arrivato al massimo fino alla serie C, con la maglia della Ternana. Cosa fa, oggi, questo campione d’Europa? Ce lo racconta la rivista Il Faro, pubblicando una bella intervista di Alessandra Giorgi al centrocampista della squadra romana (qui, abbiamo selezionato le risposte più “Azzurre”).
La tua carriera nel calcio è lunga. Hai militato in molte squadre. Ci sono dei ricordi particolari, che ti porti dentro?
Ci sono tantissimi ricordi e sin da bambino. I tornei vinti sono stati tanti. Erano tutti piccoli derby. Ci conoscevamo tutti. Quindi, quando si vinceva con le altre squadre e c’erano degli amici, si scherzava su questo. Quello, era bello. Restano questi ricordi da bambini ed è il bello del calcio. Ce n’è uno, nella mia vita che non dimenticherò mai. Ho vinto il Campionato Europeo Under 19, con la Nazionale. Nel 2003. Ad oggi, quella è stata l’unica vittoria della formazione under 19, nella storia dell’Italia. È stato un traguardo importantissimo. Si è svolto, in varie fasi. L’ultima, l’abbiamo giocata in Liechtenstein. Abbiamo battuto in finale il Portogallo, per 2 a 0. Quello è il ricordo più bello che ho, ma al di là di quella vittoria, che è stata l’unica ed importante, sono stati tutti e 4 gli anni di trafila nelle nazionali, che mi hanno lasciato dentro, un ricordo stupendo. Con campioni che oggi, sono in serie A. Ho passato delle stagioni meravigliose“.