
Evaristo Beccalossi? Angelo Carotenuto, ne Il Puliciclone, ci racconta che “Non fu giocatore da Bearzot“. Eppure, “del ct Mundial divenne a lungo una piccola ossessione“. Gran giocatore il Becca, ma la sua storia in Azzurro si limitò a qualche comparsata con l’Under 21 e con l’Olimpica. “Tocco di palla incantevole –prosegue Carotenuto-, estro, fantasia, dribbling, assist e pause: nell’Inter innescava Altobelli, del quale era già stato compagno di squadra al Brescia. Un atipico perfino in quegli anni, quando agli atipici che incidevano sulle partite un posto in campo in qualche modo si trovava. Di lui si diceva che facesse giocare l’Inter in dodici o in dieci. Il giorno della partenza dell’Italia per la Spagna, una ragazza insulta all’aeroporto Bearzot per non aver convocato Beccalossi. Il c.t. le risponde con uno schiaffo. La vittoria al Mundial spegnerà il fuoco di una tra le esclusioni più famose della storia. E due mesi dopo Beccalossi sbaglierà due rigori in una stessa partita. Ispirando questa cosa qua“.
Ma lui, Evaristo, si è mai chiesto cosa spinse il Vecio a non chiamarlo mai? “Ero scomodo. A distanza di molti anni, ho capito: Bearzot non mi convocò per la Spagna, perché poi avrebbe dovuto farmi giocare per forza… Difficile lasciare in panchina gente come me e Pruzzo: meglio non convocarci. Per questo Bearzot non mi portò in Spagna. Che rabbia“.
Sappiamo che ve lo state chiedendo: gli avrà mai chiesto una spiegazione? “Sì, qualche anno fa. Ma lui ha iniziato a disegnare schemi e tattiche. Ho detto: Mister, sono passati quasi 20 anni, lasciamo perdere la tattica“.