Adriano Stabile, ieri, ha deciso di festeggiare i 50 anni di Antonio Conte mettendo insieme alcune delle citazioni (la nostra grande passione) meno note dell’ex ct della Nazionale. Ne abbiamo selezionate cinque (cliccando qui, troverete l’articolo completo su QuattroTreTre) a sfondo azzurro.

“Mercoledì giocheremo in quello che fu l’Heysel, lo stadio dell’incubo. Sono juventino dall’infanzia e quel giorno rimane scolpito nella mia memoria. Giocheremo lì e io dedicherò una preghiera alle persone scomparse all’Heysel“. (12 giugno 2000, due giorni prima di giocare Belgio-Italia degli Europei a Bruxelles)
“Chi arriva deve meritare di rimanere in Nazionale altrimenti non avrò pietà per nessuno. Meglio perderne uno o due e conquistarne venticinque piuttosto che perderli tutti“. (31 agosto 2014, appena insediato da commissario tecnico della nazionale italiana)
“Non sono così presuntuoso da ritenermi diverso da grandi allenatori: il passato insegna che loro non sono riusciti a cambiare Balotelli. Starà al giocatore farlo, ma io non ho tanto tempo e, per certe cose, ne serve“. (18 novembre 2014, da ct azzurro, sulla “gestione” di Balotelli)
“A questa Italia non basta fare le cose ordinarie, servono cose straordinarie: non dobbiamo sentirci appagati. La ferita di due anni fa deve ancora essere aperta sulla pelle mia e dei giocatori: al Mondiale vincemmo la prima partita con l’Inghilterra, poi uscimmo al primo turno. Ricordiamolo. E non accontentiamoci dell’ordinario, puntiamo allo straordinario“. (13 giugno 2016, dopo la vittoria sul Belgio nella prima gara degli Europei in Francia).
“Tardelli è stato riferimento per me. Un tuttocampista con cuore, grinta, cervello, capacità realizzative. La squadra che mi è rimasta nel cuore è l’Italia dell’82. Ci fece innamorare, andò oltre i propri limiti contro l’Argentina, il Brasile. Fece capire anche a me, che ero un ragazzino che la guardava in tv, che niente è impossibile. Se hai idee, credi nel tuo lavoro e ci metti tutto te stesso“. (7 maggio 2019)
